Scrittura privata firmata solo all’ultima pagina: è valida?

È efficace il contratto composto da più fogli di cui però solo l’ultimo è sottoscritto? In quali casi serve la doppia firma?

Secondo la legge per stipulare un contratto non occorrono particolari formalità: è sufficiente anche una stretta di mano, un gesto di assenso e, talvolta, anche il semplice silenzio. Quando però occorre accordarsi su qualcosa di importante si ricorre alla forma scritta, cioè alla sottoscrizione di un documento vincolante. È valida la scrittura privata firmata solo all’ultima pagina?

Si tratta di un quesito piuttosto ricorrente, visto che la sottoscrizione posta in calce alla pagina finale del contratto potrebbe essere utilizzata per modificare i fogli precedenti, finendo per porre in essere un vero e proprio raggiro. Cosa dicono la legge e la giurisprudenza a tal proposito? Scopriamolo.

Che cos’è la scrittura privata?

La scrittura privata è il documento redatto per iscritto e sottoscritto con firma autografa, cioè di proprio pugno.

Rappresenta dunque una scrittura privata non solo il contratto firmato dalle parti (come la locazione, ad esempio), ma anche una semplice comunicazione scritta (come una lettera o una raccomandata), purché ci sia la sottoscrizione del proprio autore.

La scrittura privata può essere redatta di proprio pugno oppure da una terza persona, anche attraverso appositi software di scrittura: esempio classico sono i prestampati che le assicurazioni o le società fornitrici delle utenze domestiche fanno sottoscrivere ai propri clienti.

In casi del genere, sebbene il contenuto sia già predisposto, la sottoscrizione fa sì che chi apponga la firma accetti tutto ciò che c’è scritto.

Equiparata alla classica scrittura privata cartacea (o analogica) è il documento informatico sottoscritto con firma digitale.

Cos’è e a cosa serve la firma?

La sottoscrizione è la rappresentazione scritta a mano del nome di una persona. In pratica, è il segno grafico che rappresenta il nome e il cognome di un soggetto.

La sottoscrizione serve ad attestare, aderire o convalidare qualcosa. In pratica, chi sottoscrive una dichiarazione si attribuisce la paternità di ciò che è affermato all’interno. Insomma: chi firma un documento ne fa suo il contenuto.

La firma può essere apposta per esteso oppure sotto forma di sigla: in entrambi i casi la sottoscrizione è valida.

Normalmente la firma è apposta in calce al documento, cioè nella parte inferiore della pagina.

Qual è il valore di una scrittura privata?

Secondo la legge, la scrittura privata sottoscritta fa piena prova, fino a querela di falso, della provenienza delle dichiarazioni da chi l’ha sottoscritta, se colui contro il quale la scrittura è prodotta ne riconosce la sottoscrizione, ovvero se questa è legalmente considerata come riconosciuta.

In pratica, la legge dice che contro una scrittura privata è possibile difendersi rinnegando l’autenticità della firma

Contro il disconoscimento, chi intende avvalersi della scrittura privata deve proporre istanza di verificazione, che consiste nell’accertare, in genere mediante perizia grafologica, l’autenticità della firma, cioè la sua riconducibilità al soggetto che nega di averla apposta.

Un contratto è valido se non si firmano tutte le pagine?

Secondo la Corte di Cassazione, la scrittura privata composta da più fogli di cui solo l’ultimo è sottoscritto deve ritenersi pienamente valida, esattamente come se la firma fosse stata apposta su ogni pagina.

Quanto detto vale nell’ipotesi in cui tutti i fogli formino un unico documento, il quale ha quindi senso compiuto solamente se letto nel suo insieme.

Dal punto di vista giuridico, infatti, un documento è una scrittura dalla quale può evincersi una volontà precisa e completa, che può quindi essere composta anche da molteplici pagine.

Pertanto, la sottoscrizione sull’ultimo foglio deve intendersi riferita all’intera dichiarazione e non al solo foglio che la contiene.

Ciò non vale, invece, nell’ipotesi in cui ogni pagina (o gruppo di pagine) contenga dichiarazioni indipendenti le une dalle altre, cioè che hanno un senso compiuto anche a prescindere dalle restanti e che, pertanto, possono essere lette anche senza correlazione tra loro. In questa ipotesi, la sottoscrizione andrà apposta su ogni foglio che compone la scrittura privata.

Nella prassi è tuttavia frequente far firmare ogni pagina di un contratto, in modo da evitare fraintendimenti, contestazioni o perfino truffe.

Come ricordato in apertura, infatti, il rischio della sottoscrizione limitata all’ultima pagina è quello di poter modificare i fogli precedenti (magari aggiungendone altri non previsti inizialmente), così da far figurare un consenso in realtà non prestato.

Quando serve la doppia sottoscrizione?

La doppia sottoscrizione della scrittura privata è invece indispensabile quando occorre aderire alle clausole predisposte unilateralmente, come ad esempio quelle presenti sui moduli o sui formulari delle banche e delle assicurazioni.

La sottoscrizione specifica di queste clausole è condizione per la loro efficacia.

Firma sull’ultima pagina del contratto: in sintesi

Una scrittura privata è valida se sottoscritta. La firma deve essere autografa e apposta in calce alla pagina finale del documento, anche se composto da più fogli; tuttavia, è consigliabile siglare ogni pagina per evitare contestazioni.

 

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